mercoledì 25 marzo 2015

Anniversario con...Cornetti

Il titolo è un po' curioso vero? ;-)
Ma non è come pensate, non siate maliziosi!

Ebbene sì, oggi sono 22 anni che io e mio marito stiamo insieme...per la verità saranno 22 anni stasera alle 19.
22 anni fa, ancora 17-enne, aspettavo trepidante che un ragazzo molto simpatico che avevo conosciuto due mesi prima e con cui avevo scambiato tante telefonate (con il telfono con il filo! mi sembra incredibile...ma non esistevano sms, cellulari, mail o whatsup).
Dopo due ore di attesa (si era perso), si presentò finalmente sotto casa.
Pioveva a dirotto come oggi, ma lui mi prese per mano e praticamente mi buttò sotto il suo ombrello.
Da allora non ho più lasciato quella mano, la stessa che oggi ho trovato al mio risveglio e la stessa mano ingorda che ha divorato con gusto i miei nuovi cornettini con esubero ;-)

Ma bando ai ricordi...iniziamo!

Per preparare questi cornetti ho usato i miei esuberi integrali del licoli: io tengo gli esuberi in un vaso e quando rinfresco la madre, anzi, le madri, butto tutto qui dentro, do una girata e rimetto in frigo.

Stavolta ne ho presi 100 gr e li ho usati per ottenere una piccola ma lunga lievitazione.
Ho quindi sciolto il licoli in 85gr di latte e aggiunto 170 gr di farina integrale, 80gr di manitoba w380 per allungare la lievitazione (se usate direttamete la petra 9 o la unica integrale, potete evitare la manitoba  e mettere 250 di farina), 50 di zucchero, un tuorlo da 15 grammi e 35gr olio.

Ricapitolando vi servono:
100gr di licoli
85gr di latte
250gr di farina (di cui 150 integrale e 80 manitoba w380)
50gr zucchero
un tuorlo da 15 gr
35gr di olio 

Formate un panetto liscio e mettetelo a riposare 30 minuti.

 

Dopo mezz'ora date un giro di pieghe a tre e pirlate non stretto.
Aspettate un'altra mezz'ora e date il via alla formatura dei cornetti.

Spianate con le mani ottenendo un cerchio alto circa mezzo cm (in caso verso la fine spianate poco poco poco con un mattarello).

Con il tarocco dividete in triangoli.
Avete 3 scelte:
  1. 8 triangoli per brioche belle grosse come al bar anzi qualcosina di più
  2. 12 triangoli per una brioche media (l'ideale)
  3. 16 triangoli per delle mini brioche di circa 7cm a fine lievitazione (ne ho riempiti 8 e 8 li ho lasciati vuoti)

Io ho scelto i 16 triangoli:


Staccate un triangolo.
se lo volete riempire (marmellata come ho fatto io, un cubetto di cioccolata minimo 50%, crema pasticcera etc) , abbiate cura di fare un taglietto come vedete sotto. Servirà a far sì che il cornettino contenga meglio il ripieno.


Schiacciate il triangolo con le mani per allargarlo, questo soprattutto in caso di cornetti ripieni e poi, se imbottito ci metterete un pochino di marmellata vicino al bordo corto, se vuoto non metterete nulla ed in ambedue i casi arrotolorete dal lato corto fino a coprire tutta la lunghezza fino alla punta.
Aiutandovi con le mani, piegate i lati un po' verso di voi.
 
Terminata la formatura dei cornetti, spennelate con poco olio o, come faccio io, ungete le mani con olio EVO e carezzate i cornetti:
 
E' finalmente giunta l'ora di riposare, per voi e per i cornetti.
Ricoprite con pellicola, avendo cura che non schiacci i cornetti (io ho messo un bicchiere di carta rovesciato, in modo da formare una piramide di pellicola).
Metteteli in forno spento a temperatira ambiente (attualmente 21 gradi).
Fate riposare fino al mattino dopo, circa 12 ore.

Se volete fare felici il vostro compagno di vita, segliatevi presto e riprendete i cornetti lievitati:
 

Se lo avete, sbattete un tuorlo con un po' di latte e spennellateci i cornetti, altrimenti spennellate solo con il latte (io ho unito poca cannela per profumare e pochissima curcuma per colorare).
 

Infornate a 180 gradi ventilato, avendo cura di mettere un pentolino di acqua.
Dopo 13 minuti abbassarre a 140 e tenerli altri 5 minuti, per un totale massimo di 18 minuti.
Verrano coloriti ma non duri. 

A questo punto, munitevi di fantasia e apparecchiate un bel vassoietto.
Portatelo a letto e svegliatelo con un bacio e con il profumo dei cornetti appena svegliati.

TANTI AUGURI !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
(E buona colazione) 

martedì 24 marzo 2015

Ciambellone vegano per intolleranti

Ieri riflettevo sull'uso possibile del mio lievito madre in sostituzione del lievito chimico, dato che conosco molte persone che non lo tollerano.

E così mi sono lanciata in questa nuova avventura: ho preso la mia collaudatissima ricetta familiare e l'ho modificata.

Questo è il risultato:


Io vi posto gli ingredienti che ho utilizzato, ma vi anticipo che se non siete intolleranti potete aggiungere le uova (3) che mancano senza variare i liquidi.
Se siete intolleranti al latte o se siete veg, potete tranquillamente sostituire il latte con l'acqua.

Ingredienti:
350 farina
115 licoli (se usate pasta solida, mettetene 100 gr sciolti in 20 di acqua in più)
Un cucchiaino di bicarbonato
Cucchiaio fecola (aggiunge morbidità ma se non lo avete non mettetelo)
150 zucchero
Un bicchiere olio EVO
Un bicchiere latte
Una bustina di zucchero di canna per la guarnizione finale

Procedimento:
Mescolare la farina con il bicarbonato e la fecola.
Aggiungere lo zucchero.
Sciogliere il licoli nel latte e aggiungero al composto su preparato.
Mettere olio di oliva.
Mescolare molto molto bene e vigorosamente (se avete la planetaria ci metterete un attimo, io faccio tutto a mano)
Un suggerimento: l'impasto deve venire a nastro. Se alla fine risultasse troppo sodo e non scivolasse nello stampo, aggiungete acqua/latte un cucchiaio per volta mescolando bene (a me non è servito, ma preferisco abbiate in mente l'obiettivo finale)

Oliate lo stampo per il ciambellone (io ho un 26cm, ma un 24 vi permette di farlo più alto).
Infarinatelo.
Battetelo per rimuovere eccesso di farina.
Cospargete la superficie con lo zucchero di canna.

Versate l'impasto avendo cura si pareggi e sia ben distribuito.
Infornare a 180 gradi ventilato per 30 minuti.
Fare la prova stecchino e al massimo dare altri 5 minuti di cottura.
Spegnere il forno.
Aprire il forno e lasciare asciugare il ciambellone al suo interno.

Mangiatelo ed affondate i denti nella morbida nuovola del vostro ciambellone!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

NOTA: la lievitazione avviene in forno!! Come per un normalissimo ciambellone.


lunedì 23 marzo 2015

Rosette soffiate semi integrali

Quando ho iniziato la mia avventura con il lievito madre, il mio obiettivo erano le rosette.


Avevo visto da qualche parte una ricetta che mi piaceva molto e mi ero messa a guardare un po' di video, rendendomi conto che difficilmente con il liveito di birra avrei ottenuto un risultato soddisfacente.

E così mi avventurai nella terra dei licoli, dalla quale nacque la mia novella ba-ba-la (che ad oggi ha superato i 2 mesi).

Sabato sera , dunque, non soddisfatta dei trilioni di cose che avrei dovuto fare il giorno dopo (tra cui una miriade di semenzai) , ho iniziato la prima lavorazione.

Ho rinfrescato dunque il mio licoli integrale e l'ho messo a raddoppiare a 26-27 gradi circa (ho una sorta di camera di lievitazione che consta di una lampadina ed un termometro...tutto qui).

Dopo 3 ore, poichè dovevo uscire l'ho riposto in frigo.

Appena tornata, l'ho torato fuori e fatto ambientare per 1 oretta massimo e ho poi dato il via al tutto.

Per la prima fase, molto semplice, occorrono:
40gr di licoli rinfrescato 
190gr di acqua
370 gr di farina di tipo 2 (W280 circa)

Subito una nota: potete usare qualunque farina vi piaccia, ma non superate un w300, in quanto tenderà a diventare velocemente gommosa (come del resto accade per le rosette). In questo modo, se ben conservate, sono buone anche il giorno dopo).
Se volete usare una pm solida, levate 20 gr di farina e mettete 20 gr in più di pm.

Una volta sciolto il licoli con 60 gr di acqua circa, lo unico alla farina e via via metto l'acqua fino a completo assorbimento.
L'impasto incorderà facilmente e verrà fuori un impasto sodo e liscio che metteremo a riposare a temperatura ambiente.
La temperatura di riferimento di quando ho fatto la ricetta oscillava intorno ai 20.5-21.5 gradi, così da averlo in mente se eseguirete la ricetta d'estate o se è pieno inverno e la casa molto più fredda.

Dopo 2 ore, copriremo l'impasto con una pellicola e lo riporremo nella parte più fredda del frigo (per me il reparto verdure).
La maturazione in frigo con un W che oscilla tra 280 e 300 può essere modulata secondo i tempi che abbiamo a disposizione.
Il minimo necessario sono circa 10 ore. Il massimo circa 24 ore.

Dopo 10 ore riprenderemo il nostro impasto e lo faremo ambientare per due ore.

Dopo due ore ggiungeremo al nostro impasto altri 60 gr di farina uniti ad un cucchiano di fruttosio (o zucchero o miele) e 20gr di acqua in cui abbiamo disciolto 8gr di sale. 

 L'impasto verrà sempre liscio e sodo e completeremo la lavorazione sulla spianatoio, pirlando sfruttando l'attrito del piano (pirlatura a strascicamento, almeno così la chiamo io).
Copriamo a campana per due ore sempre a temperatura ambiente.

Dopo il riposo allarghiamo con le mani l'impasto e stagliamolo dividendolo in 6 panetti triangolari:


A questo punto iniziamo la lavorazione di ogni panetto, avendo cura di riporre i panetti sotto la campana mano mano che vengono formati.

Eseguiamo quindi una piega in questo modo: stendiamo il panetto con le mani o con il mattarello (eh sì useremo il mattarello...cosa che mi ha messo ansia dato che c'erano delle belle bolle) in modo da averlo rettangolare.
Pieghiamo il bordo superiore verso il centro e ripetiamo con il bordo inferiore:


Ora pieghiamo a metà portando i due lembia coincidere e giriamolo in modo da averlo verticale davanti a noi:


Stendiamo ora con il mattarello per rendere la striscPiegia più sottile e ripetiamo la piega di cui sopra.
Sarà un pochino più difficoltoso in quanto la striscia sarà più stretta.


Dopo aver ripiegato verso il centro, di nuovo stendiamo la lingua in verticale con il matterello e poi la allarghiamo in orizzontale, in modo d aottenere una striscia lunga lunga e larga un 4 cm.
A questo punto la arrotoliamo su stessa per il lato lungo, cercando di far formare poche punte laterali alla grossa girella che si va creando (arrotolate con due mani ed usate i mignoli per contenere i lati)


Ripetiamo per gli altri 5 panetti.

A questo punto ungiamoci la punta delle dita con olio d'oliva e ungiamo i panini.
Copriamoli con pellicola e lasciamo riposare 2 ore sempre a temperatura ambiente.

Dopo due ore saremo pronti a formare la rosetta.
Prenderemo un panetto e lo schiacceremo con le mani o con un barattolo dal fondo tondo, in modo da allargarlo leggermente.
Infariniamolo bene.

Prendiamo un tagliamela e disponiamolo sul panetto premendo molto bene.
Il taglio non deve chiaramente rompere il panetto, ma deve essere profondo al punto tale da iniziare a vedersi anche dall'altro lato.

E' fondamentale che il 'tuppo' sia ben inciso, in quanto è lì sotto che dovrà formarsi la nostra bolla d'aria.

Staccare delicatamente il taglia mela:


Riporre le rosette a riposare, ribaltandole (il taglio va sotto).

Dopo altre 2 ore saranno pronte per essere infornate.
Quindi, scaldate il forno al massimo (io ho un ventilato e ho messo 220 gradi) con dentro un pentolino di acqua che manterrete per tutta la cottura.

Abbiate cura di far arroventare la leccarda (meglio ancora se siete dotate di pietra refrattaria).

Ribaltate le rosette sulla leccarda bollente (senza infarinare nè ungere) con il taglio verso l'alto.

Dopo 10 minuti spruzzate rosette e forno con acqua.
Ripetete ancora dopo 10 minuti e poi finite la cottura (a me ci sono voluti altri 5 minuti)

Fate raffreddare sotto un panno umido.

Provate la meravigliosa emozione di aprire la vostra rosettina soffiata:



martedì 17 marzo 2015

Stecche integrali di Jim


 Ed eccomi pronta per una nuova avventura: le stecche senza impasto di Jim Lahey.

Troverete varie versioni di questa ricetta, la mia è quella integrale, indicata per eliminare le sbiancature delle farine bianche che tanto mi irritano e fanno aumentare il dolore.

Da notare che la ricetta è stata fatta a marzo, d'estate dovrete calare la quantità di licoli con l'aumentare della temperatura, fino a dimezzarne le dosi.


Ingredienti per 6 stecche
50gr licoli
100gr petra 9
345gr tipo 2
340 acqua
3 gr fruttosio
10gr di sale

In una ciotola mescolare le  farine con il fruttosio.
 Tenetene da parte un cucchiaio che unirete al sale.
Sciogliere il licoli nell'acqua ed unire alle farine.
Infine, aggiungere il sale tenuto da parte con il cucchiaio di farina.
Amalgamare tutto con un cucchiaio di legno in modo da ottenere un composto grezzo, non incordato.
Coprire la ciotola con un canovaccio, infilare nel forno spento e lasciarlo a maturare per 16 ore.

Dopo 16 ore il composto sarà più liscio e ci saranno delle belle bolle.
Infarinare il piano di lavoro abbondantemente e rovesciatevi sopra l'impasto.
Usando il tarocco formate una piega a 4: cioè portate i 4 lembi dell'impasto verso il centro.
Infarinate molto bene un canovaccio e ribaltateci sopra l'impasto avendo cura di mettere sotto la chiusura.
Oliate e cospargete di sale grosso tritato

 

Chiudete l'impasto con il canovaccio e lasciate lievitare ancora per due ore.

Dopo due ore, scaldate il forno a 220 gradi ventilato avendo cura di averci messo dentro la leccarda.

Con il tarocco, dividere in due l'impasto.


Oliare e vospargere di sale grosso tritato grossolanamente. 
Appoggiare tirandole su con attenzione (sono morbide e rilassate) le stecche sulla leccarda bollente .

Infornare per 20-22 minuti.


Spegnere il forno, aprire a fessure e lasciarle altri 5 minuti massimo.

Far raffreddare verticalmente.

Verranno croccanti e deliziose, ottime con la mortadella o da sole, come una sorta di pane ciabatta.

 

Biova piemontese delle sorelle simili

Qualche giorno fa mi sono imbattuta in una ricetta che mi ha incuriosita tanto, non perchè fossi curiosa di provare questo tipo di pane, ma più che altro adoro sperimentare diverse formature.

E così ho adattato la ricetta al mio licoli e mi sono data da fare.

Ingredienti per 4 biove da quasi 150 gr l'una:
510 gr farina 0 (se la vostra è troppo debole, fate come me, mischiate una zero debole es. 9 di proteine con una manitoba intorno ai 15 per avere circa 12 di proteine)
100gr licoli rinfrescato
15 gr olio
265gr acqua
10gr malto (a mio parere è troppo, ridurrei a 5)
8-10 gr di sale

Impastare tutti gli ingredienti tranne l'olio insieme alla madre.
Aggiungere il sale stemperato nell'olio, far incordare e mettere a riposare mezz'ora.

Effettuare due pieghe Strech & Fold, pirlare l'impasto e far riposare 1 ora.

Formare stendendendo un rettangolo con le mani e arrotolare su stesso.
Mettere il rettangolo con il lato corto verso di noi (sostanzialmente avremo di fronte una I ) e stenderlo con il mattarello in modo da ottenere un lungo rettangolo largo 6 cm.

Arrotolare nuovamente, avendo cura di contenere i lati con le dita (non deve formarsi un filone con le punte, ma una sorta di girellona tutta pari).

Infarinare un canovaccio e appoggiarci sopra il rotolo.
Bloccare i lati corti dei rotoli con un pacco di farina a sx e uno a dx in modo tale che la biova cresca solo verso per largo ma non per il lungo.


Aspettare circa 3.5 ore a 26 gradi (ho usato due bottiglie di acqua bollente messe in forno con le biove.

Scaldare il forno a 180 gradi (ventilato, ho solo quello) con un pentolino di acqua dentro e la leccarda

Tagliare ogni rotolo in due parti, ottenendo due barchette con il lato piatto rivolto verso di noi.

Appoggiare le biove sulla leccarda bollente, incidere tagliando circa ad un cm di profondità e infornare.

Dopo 5 minuti levar eil pentolino con l'acqua e fare stare 20 minuti.
Infine 5 minuti con lo spiffero.


Far raffreddare e...GNAM!
 
 

mercoledì 11 marzo 2015

Crostata alla mela e cannella

Che succede quando si ha voglia di dolci ma non si può mangiare nulla di comprato?
Semplice: lo si cucina ad hoc ;)

E quindi oggi mi sono messa sotto e ho tirato fuori una bella crostata senza burro, uova e latte...ma saprà di qualcosa mi direte?
Giudicate voi e ditemi!

Con i seguenti ingredienti vi verrano fuori una crostata da 28 più o dei bei bicotti profumati o tre crostatine...volendo, se avete uno stampo da 30 usatelo (io ahimè mi fermo a 28)

Ingredienti:
 500 g di farina integrale
 150 g di zucchero
 120 ml di olio  oliva
 125 ml di acqua
 8 g di lievito per dolci
 buccia di limone grattugiata
 400 g di confettura a piacere
 2 mele renette
 Cannella: due cucchiai
Zucchero canna 4 cucchiai
 Acqua e zucchero da spennellare nella superficie della torta

In una ciotola capiente setacciate farina e lievito.
Sciogliere prima lo zucchero nell'acqua tiepida e emulsionando l'olio.
Disponete a fontana e mettete al centro tutti gli altri ingredienti zucchero con acqua e olio inclusi.
Iniziando a lavorare dal centro, incorporate piano piano la farina.
Dovrete ottenere un bel panetto omogeneo.
Far riposare 20 minuti in frigo.
Una volta che l'impasto ha riposato in frigo, dividetelo in due parti : 2/3 iniziate a stenderlo in un foglio di carta forno infarinato dandole la forma di un cerchio, appoggiatelo sulla teglia assieme alla carta forno, bucherellate il fondo con una forchetta,stendete la marmellata, la mela a fettine:

 
E spargete sopra un po' di zucchero di canna e cannella.


Mettere le strisce fatta con 1/3 delle strisce.
Spennellate la superficie con acqua zuccherata.

Ripetete un procedimento analogo per le crostatine: 




Ed eccoci pronti per l'infornata!

Cuocere a 180 gradi ventilato per trenta minuti.

 

Ed eccola oggi in ufficio ...prima che rimanesse solo il coltello!!!!!


lunedì 9 marzo 2015

Pizza Primitiva Integrale

Dopo tanto tempo passato a girovagare sul web alla ricerca di una pizza adatta a me, mi sono resa conto che se non avessi sperimentato una mia ricetta, probabilmente non avrei più mangiato pizza ;-)

Complice dunque il mio novello lievito madre liquido Ba-b-la (un licoli), ho quindi messo a punto una pizza alta, soffice senza farine raffinate.



Passiamo dunque alla lista degli ingredienti:
500 gr petra 9
300+25 acqua
1 punta malto (0.3-0.5%)
140gr licoli
30 ml olio
10 gr di sale

Una prima nota: se usate al posto della petra 9 che è una integrale forte, un'altra integrale (ad es. la farina integrale della giovanna che ha un w 300), abbiate cura di setacciare la farina in un setaccio a maglia stretta, mettendo da parte il cruschello che riaggiungerete solo quando l'impasto sarà pronto per il riposo)
Se usate una pm solida, mettetene sempre 140 gr ma in tal caso aggiungete 25 gr di acqua e levate 25 di farina.
 Per mia comodità, ho messo a rinfrescare 46 gr di licoli e nelle 3 ore necessarie perl'attivazione ho iniziato il processo di autolisi.

Ho quindi unito tutti i liquidi (300) ,  la farina (500) e il malto creando uno sfarinato grezzo.

Quando il licoli è pronto (circa 3 ore a 26 gradi), inglobatelo nel composto  precedentemente formato e lavorate bene per inglobare la pasta madre.

Prima dell'incordatura, aggiungete il sale e i 25 gr di acqua (non tutti insieme, poco a poco), poi l'olio, un cucchiao per volta e terminate la lavorazione.
Noterete che la petra assorbe molto l'acqua, perchè ha un ottimo W e permette alte idratazione, per cui non avrete difficoltà di lavorazione.

Io lavoro tutto a mano, non ho una impastatrice e mi trovo in ogni caso molto bene.

A questo punto, formate una palla, ponete la pasta in un cestino o sulla spianatoia e fate riposare mezz'ora.

Dopo il breve riposo, date due pieghe stretch and folder e pirlate l'impasto.
Fate riposare un'altra mezz'ora.
Date due pieghe a tre, pirlate, riponete in una vaschetta, oliate la superficie dell'impasto e mettete in frigo nel posto più freddo (di solito dove ci sono le verdure).

Fate maturare l'impasto 24 ore o almeno un minimo di 15 ore.
Più sta in frigo e più diventerà leggero e digeribile.
Qualora voleste fare un passaggio in frigo di 48 ore, mettete soltanto 100gr di licoli e non 140.

Il giorno dopo, togliete dal frigo e mettete a lievitare a 26 gradi per 5 ore (raddoppio).

Stendete sulla leccarda del forno cosparsa di semola, aiutandovi soltanto con le mani e non usate assolutamente il mattarello, pena la fuoriuscita di gas di lievitazione.
L'altezza deve essere di 1 cm almeno.

Se preferite delle pizze al piatto, dividete in due panetti direttamente dopo aver lebato l'impasto dal frigo, dando un colpo netto con il tarocco.

Fate riposare almeno un'oretta e poi condite.

Io ho condito con pochissima mozzarella, che non potrei mangiare e con verdure.
Ho notato che abbondando con l'EVO la pizza viene più gustosa, in quanto tende ad assorbirlo e se se ne mette poco la pizza può risultare asciutta.

A questo punto scaldate il forno a 200 gradi (il mio è ventilato) e quando è pronto infornate.

Io ho avuto un piccolo contrattempo e dopo averla condita ho appoggiato in frigo e poi dal frigo direttamente in forno: non abbiate paura, lo shock termico in questo caso fa soltanto che bene.

Dopo 15 minuti abbassate a 180 gradi e terminate la cottura per 5-10 minuti.
(se avete diviso in due pizze il tempo di cottura sarà inferiore, dovete anche regolarvi con il vostro forno)

A questo punto, buon appetito!!!!