Visualizzazione post con etichetta integrale. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta integrale. Mostra tutti i post

giovedì 9 luglio 2015

Panini di farro integrale al vapore

Anche oggi altra giornata davvero hot, suoer bollente!

Insalata mista di peperoni, cipolle, carote, pomodori e cetrioli pronta, gelato al cioccolato fatto ma...il pane!!!
Manca il pane.

Impossibile anche solo pensare di accendere il forno...
E quindi?

E quindi come per il Pane Arabo alla piastra, ho pensato ad una cottura alternativa.
Ho letto su internet varie ricette e poichè nessuna mi piaceva, ne ho creata una adatta ai miei gusti e mi sono lanciata...

Il risultato, per nulla scontato, è stato...troppo buono...sigh, due panini sono nel mio stomaco -_-


La ricetta per farli è molto semplice: scegliete una farina debole di vostro gusto e considerate che con 200gr di farina avrete 5 panini.

Unite quindi la farina (per me farro integrale), con 20gr di licoli, 2 gr di sale, un cucchiaio di olio e 120gr di acqua.
Se l'impasto è troppo duro aggiungete altra acqua procedendo di 5gr in 5 gr (io in tutto ne ho messi 130 ma dipende dal tipo di farina)

Fate riposare l'impastoe  date una piega a tre e rimettete a riposare in un contenitore unto di olio, ungendo anche il panetto.

Poichè fa davvero caldo (in cucina 33 gradi), in 3 ore ha raddoppiato e ho stagliatoe  formato i panini dando una piega a tre a ciascuno e pirlandoli.

Dopo altre 3 ore erano pronti e ...preso una pentola.
Messe due dita di acqua e il cestello per la cottura a vapore.
Incoperchiato e portato a bollore, abbassato la fiamma e messi i panini sulla carta forno e poi via! In pentola!



Ho abbassato il fuoco e teniuto per dieci minuti, alzato il fuoco per altri 5, controllato la cottura e terminato altri 5 ancora a fiamma bassa.

Risultato strepitoso e cucina non bollente!

W l'estate e w la pasta madre!



giovedì 2 luglio 2015

La pagnotta della nonna

Questa settimana avevo voglia di preparare un pane antico, un pane che mi ricordasse quello su cui spalmavo il sugo di involtini che preparava mia nonna.
Un pane saporito, che durasse a lungo, morbido ma dal morso corposo.

E così mi sono buttata in questa ricetta.

Per prima cosa la sera ho preparato un prefermento con 10gr di licoli, 100gr di tipo 1 e 100gr di acqua.
Poichè in cucina ci stavano 29 gradi, dopo 3 ore avevo già molte bolle e ho messo in frigo.
La mattina dopo l'ho tirato fuori affinchè completasse la sua maturazione.

Nel frattempo ho mescolato 400gr di tipo 1 con 100gr di semola di grano duro (quella della Kronos che è fantastica!) insieme a 330 di acqua e un cucchiaino di malto.
Ho mescolato in modo grossolano e lasciato in frigo (fa troppo caldo) per tre orette.

Quando tutto era pronto ho unito il prefermento alle farine in idrolisi e ho impastato bene.
A incordatura ho unito la restante acqua con il sale e riportato a incordatura (abbiate cura di mettere acqua poco per volta e che sia fredda dato il caldo che fa!).
Date pieghe in ciotola se vedete che non incorda.

Dopo un riposo di 10 minuti ho dato due pieghe S&F e messo a riposo 20 minuti.
Ho ripetuto altre 2 S&F e altri venti minuti di riposo.
Ho finito sempre con 2 S&F e poi ho riposto l'impasto arrotondato in una ciotola unta.

Ho fatto puntare un'ora e mezza (raddoppio) e poi ho messo in frigo per venti ore coperto con pellicola e messo nella parte più fredda (reparto verdure).
Il giorno dopo ho tirato fuori dal frigo e messo a termalizzare finchè l'impasto non ha raggiunto circa 22 gradi.
Ho dato una piega a tre e pirlato.

Ho quindi scaldato il forno al massimo con vapore con la leccarda messa in basso (il mio forno è ventilato).
Ho infornato il pane mettendolo su una teglia poggiata su una griglia subito sopra la leccarda, ho abbassato a 220 gradi e ho fatto stare 20 minuti.
Ho quindi portato la leccarda in alto e il pane al centro e abbassato la temperatura a 200 gradi senza vapore per altri 20 minuti.
Ho quindi portato a 190 gradi pe 10 minuti con spiffero e dopodichè ho tenuto altri 10 minuti a 180 sempre con spiffero.
Ho infine portato a 160 gradi per 5 minuti e poi 140 per 10 minuti sempre con spiffero.
Ho spento. Levato la leccarda e messo il pane verticale sulla graticola, avendo cura di tenere semiaperto il forno.
Dopo 10 minuti ho levato e fatto raffreddare a temperatura ambiente sempre in verticale.

Il pane è venuto davvero splendido , per la prima volta il gusto è davvero antico!!!


Il taglio ha superato la prova pomodoro:


martedì 9 giugno 2015

Pane "senza lievito"

Domenica ho deciso di avviare la sperimentazione di una tecinca acquisita nel corso di Cristian Zaghini: la pregelatinizzazione degli amidi (nota molto spesso con "il potere lievitante dell'acuqa").

Con questo metodo ho intenzione di produrre un pane nato semplicemente dalla fermentazione degli amidi , senza aggiungere nè lievito madre nè lievito di birra.

PRIMA FASE: la gelatinizzazione

50gr di petra 9
150gr di acqua

Portare a ebolizione mescolando con una frusta elettrica e quando si formerà il gel (quasi subito), spegnere.
Stendere il gel su carta forno e far freddare.
Ricoprire con pellicola e attendere DODICI ORE.



SECONDA FASE: l'impasto

Unire al gel così preparato e riposato 12 ore i seguenti ingredienti:

250gr di farina tipo 2
50+30gr di acqua
5gr di olio
6gr di sale

Attenzione: non tutte le farine incorporano i 30 gr in più di acqua.
In caso fermatevi ai primi 50gr e non andate oltre (considerate che anche i 5gr di olio fanno parte della idratazione globale così come il contributo del gel).

Devo dire che è stato faticoso incordare, forse per l'aggiunta dei famigerati 30ml (idratazione globale 78%), forse perchè il gel dava una consistenza molto diversa a quella cui sono abituata.
Ma ce l'ho fatta.
Ho atteso 30 minuti e dato una piega a 3.
Altri 30 minuti e altra piega a 3.
Pirlato e messo in un contenitore unto di olio.
Ho unto pochissimo di olio anche la superficie e messo a riposo coperto con pellicola bucherellata per 24 ore.

TERZA FASE: la formatura

A 5 ore dalla scadenza delle 24 ore di riposo ho ripreso l'impasto e...era triplicato!
Probabilmente il caldo (quasi 30 gradi) ha accelerato il processo:


A questo punto ho dato la forma: ho dunque dato una piega a 3 delicatamente e poi ho pirlato a pagnotta.
Ho infarinato un tovagliolo con la semola e l'ho messo in un cestinetto dove ho poi posato il mio pane con la chiusura in su.
Avrei dovuto attendere altre 5 ore ma dopo soltanto 2 l'impasto era raddoppiato e a mio parere si rischiava di andare oltre (fa decisamente troppo caldo...la prossima volta dopo la formatura aspetterò solo mezz'ora e infornerò; di inverno invece le 24 ore ci vorranno tutte e forse anche qualcosa di più).

QUARTA FASE: la cottura

Ho portato il forno e la teglia a 220 gradi e quando era in temperatura ho spruzzato con vapore e ribaltato sulla teglia il pane, sui cui velocemente ho fatto dei tagli.
Ho tenuto 12 minuti con vapore.

Ho poi abbassato a 200 gradi per altri 12 minuti.
Ho completato la cottura a 180 per 5 minuti con spiffero.
poi ho abbassato a 160 per altri 6 minuti sempre con spiffero.
Ho lasciato in forno spento sulla gratella in verticale, con spiffero, per asciugare e fare la crosta croccante.

Ecco il risultato del pane "senza lievito" (ma fermentato):


Alla prova assaggio (fatta a caldo perchè il consorte fremeva), il sapore era molto fruttatom aromatico, diverso da quello della pasta madre perchè ancora più ricco e gustoso.
Mi ha pienamente convinta e credo che userò più spesso questo metodo!

mercoledì 11 marzo 2015

Crostata alla mela e cannella

Che succede quando si ha voglia di dolci ma non si può mangiare nulla di comprato?
Semplice: lo si cucina ad hoc ;)

E quindi oggi mi sono messa sotto e ho tirato fuori una bella crostata senza burro, uova e latte...ma saprà di qualcosa mi direte?
Giudicate voi e ditemi!

Con i seguenti ingredienti vi verrano fuori una crostata da 28 più o dei bei bicotti profumati o tre crostatine...volendo, se avete uno stampo da 30 usatelo (io ahimè mi fermo a 28)

Ingredienti:
 500 g di farina integrale
 150 g di zucchero
 120 ml di olio  oliva
 125 ml di acqua
 8 g di lievito per dolci
 buccia di limone grattugiata
 400 g di confettura a piacere
 2 mele renette
 Cannella: due cucchiai
Zucchero canna 4 cucchiai
 Acqua e zucchero da spennellare nella superficie della torta

In una ciotola capiente setacciate farina e lievito.
Sciogliere prima lo zucchero nell'acqua tiepida e emulsionando l'olio.
Disponete a fontana e mettete al centro tutti gli altri ingredienti zucchero con acqua e olio inclusi.
Iniziando a lavorare dal centro, incorporate piano piano la farina.
Dovrete ottenere un bel panetto omogeneo.
Far riposare 20 minuti in frigo.
Una volta che l'impasto ha riposato in frigo, dividetelo in due parti : 2/3 iniziate a stenderlo in un foglio di carta forno infarinato dandole la forma di un cerchio, appoggiatelo sulla teglia assieme alla carta forno, bucherellate il fondo con una forchetta,stendete la marmellata, la mela a fettine:

 
E spargete sopra un po' di zucchero di canna e cannella.


Mettere le strisce fatta con 1/3 delle strisce.
Spennellate la superficie con acqua zuccherata.

Ripetete un procedimento analogo per le crostatine: 




Ed eccoci pronti per l'infornata!

Cuocere a 180 gradi ventilato per trenta minuti.

 

Ed eccola oggi in ufficio ...prima che rimanesse solo il coltello!!!!!


lunedì 9 marzo 2015

Pizza Primitiva Integrale

Dopo tanto tempo passato a girovagare sul web alla ricerca di una pizza adatta a me, mi sono resa conto che se non avessi sperimentato una mia ricetta, probabilmente non avrei più mangiato pizza ;-)

Complice dunque il mio novello lievito madre liquido Ba-b-la (un licoli), ho quindi messo a punto una pizza alta, soffice senza farine raffinate.



Passiamo dunque alla lista degli ingredienti:
500 gr petra 9
300+25 acqua
1 punta malto (0.3-0.5%)
140gr licoli
30 ml olio
10 gr di sale

Una prima nota: se usate al posto della petra 9 che è una integrale forte, un'altra integrale (ad es. la farina integrale della giovanna che ha un w 300), abbiate cura di setacciare la farina in un setaccio a maglia stretta, mettendo da parte il cruschello che riaggiungerete solo quando l'impasto sarà pronto per il riposo)
Se usate una pm solida, mettetene sempre 140 gr ma in tal caso aggiungete 25 gr di acqua e levate 25 di farina.
 Per mia comodità, ho messo a rinfrescare 46 gr di licoli e nelle 3 ore necessarie perl'attivazione ho iniziato il processo di autolisi.

Ho quindi unito tutti i liquidi (300) ,  la farina (500) e il malto creando uno sfarinato grezzo.

Quando il licoli è pronto (circa 3 ore a 26 gradi), inglobatelo nel composto  precedentemente formato e lavorate bene per inglobare la pasta madre.

Prima dell'incordatura, aggiungete il sale e i 25 gr di acqua (non tutti insieme, poco a poco), poi l'olio, un cucchiao per volta e terminate la lavorazione.
Noterete che la petra assorbe molto l'acqua, perchè ha un ottimo W e permette alte idratazione, per cui non avrete difficoltà di lavorazione.

Io lavoro tutto a mano, non ho una impastatrice e mi trovo in ogni caso molto bene.

A questo punto, formate una palla, ponete la pasta in un cestino o sulla spianatoia e fate riposare mezz'ora.

Dopo il breve riposo, date due pieghe stretch and folder e pirlate l'impasto.
Fate riposare un'altra mezz'ora.
Date due pieghe a tre, pirlate, riponete in una vaschetta, oliate la superficie dell'impasto e mettete in frigo nel posto più freddo (di solito dove ci sono le verdure).

Fate maturare l'impasto 24 ore o almeno un minimo di 15 ore.
Più sta in frigo e più diventerà leggero e digeribile.
Qualora voleste fare un passaggio in frigo di 48 ore, mettete soltanto 100gr di licoli e non 140.

Il giorno dopo, togliete dal frigo e mettete a lievitare a 26 gradi per 5 ore (raddoppio).

Stendete sulla leccarda del forno cosparsa di semola, aiutandovi soltanto con le mani e non usate assolutamente il mattarello, pena la fuoriuscita di gas di lievitazione.
L'altezza deve essere di 1 cm almeno.

Se preferite delle pizze al piatto, dividete in due panetti direttamente dopo aver lebato l'impasto dal frigo, dando un colpo netto con il tarocco.

Fate riposare almeno un'oretta e poi condite.

Io ho condito con pochissima mozzarella, che non potrei mangiare e con verdure.
Ho notato che abbondando con l'EVO la pizza viene più gustosa, in quanto tende ad assorbirlo e se se ne mette poco la pizza può risultare asciutta.

A questo punto scaldate il forno a 200 gradi (il mio è ventilato) e quando è pronto infornate.

Io ho avuto un piccolo contrattempo e dopo averla condita ho appoggiato in frigo e poi dal frigo direttamente in forno: non abbiate paura, lo shock termico in questo caso fa soltanto che bene.

Dopo 15 minuti abbassate a 180 gradi e terminate la cottura per 5-10 minuti.
(se avete diviso in due pizze il tempo di cottura sarà inferiore, dovete anche regolarvi con il vostro forno)

A questo punto, buon appetito!!!!







lunedì 2 giugno 2014

Torta di nocciole e cioccolato fondente

Ieri sono stata a pranzo da un collega.

Volendo portare un dolce che potessi mangiare anche io (unitamente ad una sigh ottima bonarda sigh che non posso più bere), ho inventato una torta.

Il risultato è stato gustoso e ve la voglio riproporre.

Ingredienti:
3 uova intere
400 gr farina integrale
100 gr di nocciole tostate
100gr di cioccolato fondente 70%
un bicchiere e mezzo di latte di riso
una bustina di lievito per un impasto di 800-1000kg (due bustine se è per un impasto più piccolo)
Un bicchiere di olio extra vergine
Zucchero semolato un cucchiao
Un cucchiaino di cannella in polvere
65 gr di fruttosio
20 gocce di stevia

Tritare non troppo finemente le nocciole e il cioccolato.
Unirli alla farina, alle 3 uova intere, ad un bicchiere di latte di riso, aggiungendo il fruttosio e la stevia ed infine l'olio.
Stemperare il lievito nel mezzo bicchiere di latte di riso e  unirlo al composto.

Mescolare fino ad avere un impasto compattop ma che scivoli a nastro.

Oliare una tortiera da 24cm, infarinarla eliminando l'eccedenza di farina e versare l'impasto, battendo bene in modo che la torta sia tutta pari.

Infornare a 180 gradi in forno ventilato per circa 40.45 minuti (fate la prova stecchino).

Spolverare con zucchero a velo al profumo di cannella, ottenuto frullando lo zucchero e la cannella.

Ecco a voi il risultato: